Un gioello architettonico sorge ad Antesica, piccola frazione di Langhirano sulla sponda sinistra del torrente Parma: l’antica Chiesa di San Michele Arcangelo, che per la prima volta partecipa all’Estate delle Pievi, si potrà visitare domenica 6 agosto alle 18.
Nell’ambito della rassegna Estate delle Pievi 2023, coordinata dalla Provincia di Parma in collaborazione con i comuni e il contributo di Fondazione Cariparma, la chiesa di Antesica accoglierà i visitatori ospitando il primo appuntamento (concerto preceduto dalla visita guidata, tutto a ingresso gratuito) di AbsoLute. Romanico parmense, tesori da scoprire-Visite guidate e Piccola rassegna di musica per liuto: ciclo a cura di Melusine Associazione Culturale (direzione artistica di Alessandra Mordacci). Alle 18 ci sarà la cerimonia di riconsegna alla comunità della “Maestà dei Quercioli” (formella di marmo apuano del sec. XIX, raffigurante la Madonna col Bambino e Sant’Antonio da Padova) restaurata a cura del CAI – Club Alpino Italiano; a seguire la visita guidata alla chiesa con Alessandra Mordacci e il concerto “Al fonte al prato” a cura dell’Ensemble “Chiara Fontana” con Aurora Manfredi (liuto medievale e rinascimentale), Elena Bacchini (voce, viella, viola da gamba), Flavio Spotti (percussioni). Ingresso gratuito con prenotazione consigliata: tel. 338.6310900 – email: in**@me******.it. Un concerto (il titolo da uno dei brani in programma) inspirato all’acqua: quale fonte di ristoro nelle giornate calde, all’acqua pura come un canto liturgico dedicato a Maria, oppure come elemento misterioso perché, nel medioevo soprattutto, si è creduto che il mare e l’oceano potessero essere la casa di creature mostruose. Storia, arte, musica e suggestione si incontreranno in una chiesa dalle origini antiche: Antesica è situata lungo la Via Longobarda. Una cappella dedicata a San Michele Arcangelo risulta in una pergamena del 1230 dipendere dalla pieve di Cozzano. Dell’edificio romanico resta un frammento del portale recuperato presso lo scomparso castello e oggi conservato presso la chiesa attuale, parrocchiale dal 1564.
Dalle forme semplici ed essenziali, conserva tutto il fascino dell’arte romanica nonostante alcuni rifacimenti nel corso dei secoli successivi.
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