I campanellini e le epatiche che forano lo spesso manto di foglie morte per aprire le loro corolle al sole, subito visitate da bombi e api ridestatesi dal letargo invernale; i canti di tordi e tottaville, che già approntano il loro nido; daini e caprioli che si trattengono per tutta la giornata a mangiare la tenera, nuova erbetta dei prati; il volo di rondini e balestrucci appena giunti dall’Africa dopo un volo di migliaia di chilometri.