Descrizione
▶︎ I am not alone anyway
di Veronica Santi
(Italia 2017, 75′)
★ Sinossi ★
Docente al DAMS di Bologna, critica d’arte e gallerista attiva tra gli anni Settanta e i primi Ottanta, Francesca Alinovi viene raccontata da chi la conosceva bene: ex compagni di scuola, artisti, colleghi e amici del tempo. Un viaggio che inizia a Parma, città natale della studiosa dove rimase fino alla conclusione degli studi al liceo classico G.D. Romagnosi, passando per Bologna e tra i fermenti artistici e culturali di New York. Attraverso interviste, filmati, testi e fotografie, il documentario ricostruisce il percorso artistico della ricercatrice e il contributo che è stata capace di offrire all’arte.
★ Scheda critica ★
Il documentario segue cronologicamente la vita di Francesca Alinovi, dagli anni del liceo alla prematura scomparsa avvenuta il 12 giugno 1983 nel suo appartamento a Bologna in via del Riccio. Gli anni dell’adolescenza sono ricordati e descritti sia attraverso interviste ad amiche ed ex compagne di liceo, sia con fotografie che ritraggono la futura critica e docente come una ragazza piuttosto riservata. Il passaggio all’Università e il successivo affermarsi nel mondo dell’arte è ben evidente nella crescente quantità di filmati o registrazioni realizzati anche dalla Alinovi stessa, aggiungendo ulteriori materiali di difficile reperibilità alle testimonianze di colleghi e amici. La parte più consistente del documentario è riservata agli anni compresi tra il 1977 e il 1983, periodo che rappresenta una svolta dal punto di vista artistico e culturale italiano e di cui la docente è assoluta protagonista. Tra i cambiamenti, alcuni sono visibili anche nell’estetica della ricercatrice che da una bellezza classica di cui si fa cenno nei primi minuti, viene ricordato il passaggio a un look eccentrico e alternativo ispirato all’icona dark Siouxsie Sioux.
Il cuore dell’attività della studiosa è legato all’arte d’avanguardia, o “arte di frontiera” – come lei amava definire – e lo stesso si traduce nel film, in cui si lascia ampio spazio a interviste agli artisti americani e bolognesi con cui era entrata in contatto oltre trent’anni prima.
Nonostante non sia il tema principale del film, il mistero legato alla sua morte, avvenuta dopo 47 coltellate, è trattato sia con il titolo del film stesso, che riprende una scritta rinvenuta su un vetro di una finestra dell’appartamento dopo l’omicidio (la scritta originale è “You’re not alone, anyway”), ma soprattutto facendo scorrere articoli apparsi sulla stampa dell’epoca. In conclusione, si tratta di un ottimo film che scava con rigore nella ricerca artistica di una donna unica, oggi in parte dimenticata, che è stata in grado di (r)innovare se stessa e l’arte, guardando oltre un tragico destino che, di tanto in tanto, riemerge dal passato.
La proiezione sarà seguita dalla presentazione del libro “Francesca Alinovi. Scritti” a cura di Matteo Bergamini e Veronica Santi.
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