Descrizione
L’Associazione Centro Antiviolenza ha deciso di portare a Parma lo spettacolo teatrale “A piedi nudi verso Itaca”, in collaborazione con Associazione Nondasola Onlus e La bottega creativa di Amelie e il sostegno di Coop Alleanza 3.0.
Lo spettacolo porta in scena l’esperienza, le emozioni e la forza delle donne che ce l’hanno fatta e sono uscite da relazioni violente, che si sono riscattate fino ad arrivare al raggiungimento della loro libertà e al ritrovamento della loro gioia di vivere.
I monologhi sono stati realizzati partendo da interviste poste a donne che hanno seguito un percorso all’interno della Casa delle Donne di Reggio Emilia e raccontano di intrecci di vite, di storie che parlano di libertà e determinazione e della relazione tra donne, in nome di tutte coloro che, in questi vent’anni, hanno scelto e praticato il valore della libertà femminile contro la cultura della violenza maschile. Si pensa ancora che le donne accettino passive le violenze; che possano esserne in qualche modo responsabili; che continuino ad avere fiducia che il rapporto con il loro partner possa cambiare, che lui possa cambiare. E ancora, si pensa che è meglio che le donne non parlino perché uscire dalla violenza nelle relazioni è un atto di ribellione che destabilizza, fa il vuoto intorno a sé, isola dagli affetti più cari, dà potere a chi non ne può avere, e forse non ne ha mai avuto.
Qualcuno o qualcuna ha provato a chiedere alle donne che subiscono violenza perché non lavorano?
Chi le ha convinte, e come, a occuparsi solo della famiglia dopo anni di studi universitari e di master?
Perché non hanno il potere di gestire un conto corrente?
Se escono abitualmente con le amiche?
O fanno acquisiti con il loro stipendio?
Se dormono di notte senza attacchi di panico?
O semplicemente, dormono?
D’altro canto lui lo ripete continuamente “è solo colpa tua se io agisco così”.
Ma nonostante tutto le donne ce la fanno. Escono dalla violenza e rientrano nelle loro vite, scegliendo il rispetto per sé e per i propri figli. E parlano, dicono no ai codici di comportamento imposti dal maschile, li disvelano, li mostrano pubblicamente a tutti e tutte coloro che non vogliono vederli. Rompere il silenzio nel paradiso dell’omertà è l’affronto più grande per chi vuole mantenere le cose come stanno e insieme l’atto più rivoluzionario, perché – come scriveva Virginia Woolf – i capolavori non sono nascite isolate e solitarie; essi sono il risultato di molti anni di un pensare in comune, di pensare avendo accanto a sé la gran parte del popolo, sì che l’esperienza della massa si raccoglie dietro a quella singola voce.