Descrizione
ROCCA DEI TERZI DI SISSA – TRECASALI
LOCALITÀ
Comune di Sissa Trecasali (PR)
PERIODO DI APERTURA
Dal 20 marzo a novembre
DESCRIZIONE
La Rocca dei Terzi nel Comune di Sissa-Trecasali – con un Torrione alto 27 metri da cui si può ammirare la vista sulla campagna circostante – entra a far parte del Circuito dei Castelli del Ducato di Parma e Piacenza dal 1 gennaio 2015.
La Rocca dei Terzi risale all’XI secolo. Gran parte dell’aspetto attuale della rocca è frutto di una ristrutturazione settecentesca che ha collegato l’antico torrione-mastio cinquecentesco con i corpi residenziali laterali facendogli assumere l’aspetto di un palazzo signorile.
Dal 2015 – appena ultimati i restauri del torrione – è in programma l’organizzazione di visite guidate della torre per permettere ai visitatori di salire su quello che, con i suoi 27 metri, è il punto più alto del comune di Sissa Trecasali da dove si può apprezzare una bellissima visione aerea di tutto il nostro territorio. Tra le ipotesi di utilizzo degli spazi del torrione c’è anche quella di allestire nei vari piani esposizioni di documenti e opere che raccontano la storia della Rocca.
L’intervento di restauro comporta una spesa di 236mila euro, 150 mila dei quali giunti a Sissa tramite un finanziamento del dipartimento di Protezione Civile della Regione Emilia Romagna per coprire i danni subiti dopo il terremoto del 2008 e i restanti 86 mila a carico del Comune di Sissa Trecasali.
LA STORIA
Lungo un millenario tracciato storico il territorio di Sissa ha conosciuto momenti di fama ad altri di oblio, pur tuttavia sempre con una intensa vita civile, politica e culturale. I Terzi, i Simonetta, i Rangoni – famiglie dominanti in un lungo arco di tempo – si sono avvicendati nel possesso di un feudo non secondario nel quadro generale delle dispute militari e legali che hanno caratterizzato le lotte di predominio nel parmense dal Quattrocento all’Ottocento.
Ma fuori dall’asprezza delle contese i Signori di Sissa hanno lasciato, soprattutto nel centro storico, numerose testimonianze d’arte che si accoppiano con gli edifici monumentali della fede in un serrato confronto di funzioni e di stili.
Tanto c’è da vedere nel territorio del Comune di Sissa: dalla Rocca dei Terzi a Corte Sala, da Villa Simonetta nella frazione di Torricella di Sissa all’importante area rivierasca detta “Boschi di Maria Luigia” che sorge poco distante dal centro abitato di Coltaro, al mitico “ponte del diavolo” di Gramignazzo che nemmeno un bombardamento alleato durante il secondo conflitto mondiale è riuscito ad abbattere.
Trecasali invece oggi è un solo paese: n tempo invece si trattava veramente di 3 Casali che, pur essendo vicini, erano divisi in due dalla strada della “Ghiaiaia” ora Via Nazionale: di essi il Trecasali Inferiore apparteneva ai Simonetta di Castelbarco, mentre il Trecasali Superiore apparteneva al ramo parmense della stessa famiglia. Quanto il territorio di Trecasali fu smembrato da Sissa e da San Secondo, venne donato nel novembre 1400 da Filippo Maria Visconti a Bertramino e Gherardino Terzi.
La Rocca dei Terzi Probabilmente il castello a difesa del feudo di Sissa era già presente nell’XI secolo, forse conquistato dai Terzi all’inizio del Trecento, munito al punto da resistere anche ai tremendi assalti dei Rossi all’inizio del secolo successivo, ma non allo smantellamento voluto dalla Repubblica di Venezia in seguito al suo intervento a sostegno dei Terzi (1424).
Della costruzione primitiva venne mantenuto il mastio ma abbattute le mura, e ricostruito il tutto in chiave assai più residenziale nel 1440. La rocca subì saccheggio nel 1551 durante nuovi scontri fra Rossi e Terzi, che videro la prevalenza ancora una volta di questi ultimi, destinati a governare su Sissa fino al 1758.
Gran parte dell’aspetto attuale della rocca è frutto di una ristrutturazione settecentesca che ha collegato l’antico torrione-mastio cinquecentesco con i corpi residenziali laterali facendogli assumere l’aspetto di un palazzo signorile.
Il mastio conserva ancora l’aspetto antico, con caditoi e beccatelli; è scomparso il ponte levatoio; le parti settecentesche si notano negli inserimenti in cotto (finestre, fasce marcapiano, scalette, bugnati). Interventi di restauro recente sono avvenuti a livello della scala laterale a est (ricostruita negli anni ’50 del XX secolo) e lo scalone d’ingresso, che nel 1986 è stato completamente rifatto in cemento armato e legno.
All’interno si trovano vaste aule settecentesche con volte a vela e a crociera (una delle quali, con l’affresco del Giorno che scaccia la notte di Sebastiano Galeotti) funge da sala consiliare. Medaglioni ovali a soggetto mitologico corrono lungo le pareti dello scalone rifatto in marmo. Al primo piano si trova l’atrio con un Ganimede rapito sul soffitto. Il resto delle decorazioni sparse sono lacerti.
In una stanza è custodito un orologio esemplare di indiscusso valore, in ferro forgiato a due treni, restaurato e perfettamente funzionante: al tempo fu posto sulla torre e poiché a carica manuale richiedeva la presenza costante di un addetto. La campana dove batteva le ore è datata 1548 ma l’orologio è senza dubbio di parecchi anni più vecchio.
ORARI
Visite guidate, Domenica e festivi alle 10.00 e alle 11.00
La prenotazione non è obbligatoria.
INGRESSI
– Intero 5 Euro;
– Ridotto (6-10 anni): 3,00 Euro;
– Gratuito per bimbi sino a 5 anni.
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