Una delle favole più conosciute al mondo riscritta in chiave ironica attraverso una messinscena che da anni contraddistingue lo stile del Teatro del Cerchio. Seguendo la trama della fiaba originale, la riscrittura tende a sottolineare l’irreale esistenza del cosiddetto “principe azzurro” in una sorta di rivincita dei “nerd” e cioè di quelli che abitualmente non ricoprono ruoli da protagonisti nella vita di tutti i giorni. Ecco allora che sarà il principe Filippo Filippo Filippo (proprio con tre nomi uguali) del regno di Nerd (appunto) a salvare la principessa dal lungo sonno causato dalla strega cattiva. Anche in questo caso, non senza l’aiuto delle fatine (anche con la barba) che con le loro magie daranno filo da torcere alla loro collega maligna.
Lo spettacolo è adatto a tutti e sviluppa la fiaba mantenendo la trama classica pur se attualizzata nel contenuto. Obiettivo morale resta quello di credere in se stessi e che la malvagità può essere sconfitta dall’innocenza. Ma anche, al tempo stesso, il rispetto delle tradizioni accompagnate da una iperprotettività che non può in nessun caso assicurare la felicità ai nostri figli quando saranno grandi. Meglio quindi affidarsi alle persone e collaborare per la riuscita di un’impresa.