Descrizione
▶︎ La belle époque
di Nicolas Bedos
(Francia 2019, 115′)
★ Sinossi ★
Marito e moglie, Victor e Marianne. Disegnatore disoccupato che rifiuta il presente e il digitale Victor vorrebbe ritornare al passato ed è costretto al lasciare il tetto coniugale. Marianne invece vuole andare avanti: psicanalista dispotica che ha bisogno di stimoli, riesce a trovarne di erotici in François, il migliore amico di Victor. Victor accetta l’invito della Time Traveller, una curiosa agenzia che mette in scena il passato, regalando ai suoi clienti la possibilità di vivere nell’epoca che desiderano. Victor sceglie di rivivere il suo incontro con Marianne, in un café di Lione (“La belle époque”).
Il film verrà proiettato in versione originale con sottotitoli in Italiano.
★ Scheda critica ★
Con La belle époque Nicolas Bedos torna su tematiche da lui predilette: l’usura dei sentimenti, il rimpianto delle occasioni perdute, il passaggio del tempo. A sopportare gli oltraggi degli anni questa volta sono gli attori Fanny Ardant e Daniel Auteuil, che interpretano una coppia stanca, infelice e sull’orlo di una crisi di nervi. Un marito e una moglie che da troppo tempo non condividono più niente e conducono vite parallele, troppo lontane. Bedos convoca le celebrità del cinema francese, fa uso di tutte le convenzioni della commedia degli equivoci e utilizza una messa in scena sentimentale e gioiosa. “Partenza da commedia francese alla Assayas: dialoghi pungenti, cene complicate, dove i commensali vorrebbero accoltellarsi invece di mangiare insieme. Poi il ritmo cambia, il montaggio si fa più veloce, le scenografie sontuose. Gli anni Settanta prendono vita, in un palcoscenico alla Joe Wright dove tutto è in continuo movimento” (G.L. Pisacane) Anni Settanata. Si, perché “belle époque” qui non si riferisce al periodo a cavallo tra Otto e Novecento, ma al periodo migliore di ogni persona e della sua vita. Un film che tanto deve ad Allen e al suo Midnight in Paris (2011). Un film sull’amore eterno, sull’importanza dei legami e sulla malinconia dei sentimenti.
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Prima di La belle époque, verrà proiettato uno dei cortometraggi in concorso al festival:
▶︎ Montagne blu
di Emma D’Orto, Giovanni Perolo, Vera Dallavalle e Francesco Dejaco
(Italia, 19′)
★ Sinossi ★
I nostri ricordi più profondi sono strettamente connessi ai luoghi in cui li abbiamo vissuti. Per Maurella era la ciclopedonale che percorreva dalla Val Brembana fino a Bergamo Alta. Iniziò ad andare in bicicletta quando il cardiologo le disse che pedalare le avrebbe fatto bene. Da qualche anno le è stato diagnosticato il morbo di Alzheimer le montagne che vedeva ogni giorno in bicicletta oggi le vede solo dal giardino della casa di riposo in cui è ricoverata. Gli operatori, insieme alla figlia Elena ed al marito Carlo, decidono di farle provare una terapia non farmacologica chiamata Cyclette virtuale e ci coinvolgono nella realizzazione del video del percorso che lei amava tanto fare.
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