Descrizione
▶︎ Le mani sulla città
di Francesco Rosi
(Italia 1963, 105′)
copia restaurata a cura della Cineteca Nazionale di Roma
Proiezione accessibile tramite sottotitolazione integrata e audiodescrizione a cura di Associazione +Cultura Accessibile.
★ Sinossi ★
Napoli, primi anni Sessanta. Eduardo Nottola, impresario edile e consigliere comunale di destra della città, è in lizza per diventare assessore e sogna la possibilità di grandiose speculazioni. Il crollo di un palazzo di sua proprietà e l’apertura di un’inchiesta gli darà del filo da torcere facendolo diventare uno “scomodo”, non facilmente candidabile. Ma Nottola non ferma la sua corsa verso il potere, che sa essere l’unica via di fuga dai guai giudiziari. Riuscirà a cavarsela. A costo di sacrificare il figlio e a cambiare partito l’impresario verrà eletto e riuscirà a raggiungere il suo obbiettivo.
★ Scheda critica del film ★
Con Le mani sulla città Francesco Rosi ha voluto continuare il lavoro iniziato con Salvatore Giuliano (1962), per rendere più chiari i rapporti tra potere politico e potere economico. Ma con maggiore chiarezza che nel film precedente, ha saputo esporre i fatti senza nascondere il proprio giudizio.
“I personaggi e i fatti sono immaginari, ma autentica è la realtà che li produce”: recita così una didascalia all’inizio del film. E infatti Rosi non ricava il soggetto da una storia, ma da tante storie; dal “desiderio razionale di raccontare un conflitto drammatico tra forza politiche diverse, che cercavano la strada per collaborare e per contrastarsi” (F. Rosi).
Ci sono film che, anche se di enorme valore, perdono con il tempo la loro forza, la loro presa sulla società, restando sospesi nella memoria, a farsi quasi ammirare come oggetti da museo dimenticati. Ci sono film la cui attualità permane nonostante il tempo. Le mani sulla città è uno di questi. E non tanto e non solo perché il malcostume, la cattiva politica e la corruzione sono ancora oggi (a distanza di cinquantacinque anni) all’ordine del giorno. Ma perché Francesco Rosi, con questo film, è andato oltre il film di denuncia, costruendo un film politico che rifiuta qualsiasi ricorso a soluzioni romanzesche e spettacolari e utilizzando uno stile narrativo vicino, per certi aspetti, al cinema verité (ma dove la messa in sena, lontano dall’essere una semplice ricostruzione documentaria, utilizza tutte le risorse dell’immaginario urbano), riesce a rappresentare uno dei più dolorosi problemi della città di Napoli. Un film dove morale e capacità espressiva si fondono alla perfezione. Leone d’oro a Venezia contestato ferocemente per i suoi contenuti polemici, visto oggi Le mani sulla città è ancora un film dall’attualità sconcertante.
**Ingresso libero**
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