Descrizione
▶︎ Sorry we missed you
di Ken Loach
(Gran Bretagna/Francia/Belgio 2019, 101′)
★ Sinossi ★
Storia di Ricky, working class hero con moglie e due figli, di cui uno in età complicata: per mantenere la famiglia e magari in un futuro comprare una casa propria, decide di acquistare un furgone con il quale consegna pacchi a tutta la città lavorando 14 ore al giorno. Mentre nel frattempo la moglie, venduta l’auto per aiutarlo, viaggia in bus per dare una mano ad anziani (chi se la fa addosso, chi non vuole mangiare, chi cerca solo un po’ di compagnia) e disabili. Per entrambi molti oneri e pochi diritti: e una qualità della vita ormai compromessa
★ Scheda critica del film ★
Due Palme d’oro a Cannes, un Leone e un Orso d’oro alla carriera, la stima da parte di tutto il cinema mondiale: a 82 anni Ken Loach alza ancora la voce per chi non ne ha più. E oggi si chiede che diavolo di fine abbiano fatto le 8 ore lavorative. Domanda lecita di cui il regista inglese conosce benissimo la risposta: perché nella gabbia dei criceti che chiamiamo mondo, dove si corre di continuo per non arrivare da nessuna parte, di ore se ne fanno pure 14 e non bastano nemmeno per stare a galla.
È uno spaccato senza sconti sull’oggi in crisi, Sorry we missed you, un film di schiacciante verità con cui il regista di Piovono pietre e Io, Daniel Blake denuncia il precariato fai da te di un’umanità di nuovi schiavi costretti a mettersi (fintamente) in proprio per lavorare senza garanzie, né straordinari, né assicurazioni. Né tantomeno riposo: che, se proprio serve, c’è sempre quello eterno.
Una guerra tra poveri che all’ottantaduenne autore serve per dimostrare con dirompente lucidità gli effetti devastanti dell’incertezza economica e di un impiego usurante sulla famiglia, che è motore (perché tutto si fa per lei) delle buone intenzioni del protagonista ma, paradossalmente, anche la prima vittima. Da una parte la fatica degli adulti, che arrivano a sera troppo stanchi anche per fare l’amore, dall’altra la mancanza di futuro (e di fiducia) dei ragazzi, che non vogliono finire come i primi: schiavi di debiti a cui non fanno che aggiungerne altri per pagare i precedenti, mentre la vita privata, fatalmente, va in pezzi. C’è la lotta, ma non ci può essere vittoria, nel cinema di Loach che sa come l’indifferenza del mondo e le condizioni di lavoro inique annientino i legami dell’individuo. E allora il titolo, che si riferisce al messaggio che i corrieri lasciano al destinatario che non era in casa, suona ancora più beffardo: “Ci dispiace non averti trovato” è quello che la moglie e i figli di Ricky potrebbero dire ogni giorno a lui: vittime di un sistema dove le persone e gli affetti finiscono per valere meno dei pacchi che consegni.
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Prima di Sorry we missed You di Ken Loach sarà proiettato uno dei cortometraggi in concorso al festival:
▶︎ La città è tranquillissima
di Teresa Manduca, Federico Pevere, Julien Zaccardi, Michela Sartini
(Italia 2018, 13′)
★ Sinossi ★
Il documentario prende vita in Oltretorrente, quartiere popolare di Parma storicamente conosciuto come luogo di resistenza antifascista e famoso per le barricate del 1922. Ora ai confini, attraversata da un lungo viale alberato, vi è una zona residenziale tra Barriera Bixio e Piazzale Santa Croce in cui scorrono macchine e biciclette: è il mondo di Paolo, un pensionato che ha visto negli ultimi tempi il suo quartiere cambiare così tanto da non riconoscerlo più. Paolo, protagonista del documentario, ha deciso di “rompere” la quotidianità tranquilla e ordinaria delle sue giornate e di scendere in strada, facendo qualcosa che ritiene importante per la comunità e che crede possa contribuire a ritrovare una felicità perduta.
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