Descrizione
Piazza Ghiaia
Zona tradizionalmente adibita a mercato sin dal 1232, quando il podestà cremonese Gherardo Manara rifece le fortificazioni di difesa dal torrente in uno spazio detto ghiare, nei decenni precedenti lasciato scoperto dal fiume Parma che aveva deviato il proprio corso.
Le ghiare si trovavano sia a nord, la grande, sia a sud, la piccola, delle arcate del
pons lapidis, il ponte di pietra di età romana che rimase in funzione anche durante il Medioevo.
Nel 1271 vi si trovano già, come riportato dal Liber iurium del Comune di Parma, un elenco di stationes, di botteghe di pateri poste nella Glarea Communis. L’ente pubblico aveva concesso il terreno e gli affittuari, rivenditori di masserizie usate, avevano eretto una staccionata a proprie spese.
Sul Piazzale della Ghiaia vicino alla Chiesa di San Bartolomeo e alla porta detta Cappellina, Pier Luigi Farnese collocò il Macello pubblico.
Nella piazza si tenevano inoltre le esecuzioni per mezzo della forca.
Tra il 1836 e il 1838 vennero costruite le Beccherie, su progetto di Nicola Bettoli, che si frapponevano tra il muro di difesa dal fiume sul lato ovest e il resto della piazza con l’elegante colonnato dorico.
Nel 1856 fu eretta la scalinata in biancone di Verona che collega la Ghiaia all’attuale Via Mazzini, molto più alta per l’andamento del sottostante ponte che risale per superare il torrente.
Oggi la Ghiaia è stata sottoposta ad un profondo intervento di recupero che, pur modificandone la struttura originaria, la riconsegna alla sua antica funzione di punto di incontro e di commercio. La sua trasformazione è avvenuta secondo linee architettoniche avanzate, imperniate sulla presenza di una copertura in ferro e vetro che ne consentirà l’utilizzazione continuativa per attività commerciali e aggregative nel cuore della città.
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