Pablo Picasso è uno degli artisti del Novecento che ha dedicato all’infanzia un’attenzione particolare, originale, sovversiva e a volte non priva d’ironia: “In ogni bambino c`è un artista. Il problema è capire come rimanere artisti diventando grandi”. Il bambino è per Picasso soggetto prediletto, ma anche fonte d’ispirazione per tante invenzioni stilistiche e compositive, e in alcuni casi persino un maestro a cui rubare tecniche e metodi. Scrive Picasso: “Non ho mai fatto disegni da bambini, mai, neanche quando ero molto piccolo. Quando avevo la loro età disegnavo come Raffaello, ma mi ci è voluto tutta una vita per imparare a disegnare come un bambino”. Per Picasso l’apprendimento – qualsiasi apprendimento – trae profitto dalla reciprocità: i maestri devono saper imparare dai loro allievi esattamente come gli allievi imparano dai loro maestri.
Lo spettacolo, ambientato nell’atelier di un artista, ha per protagonisti un pittore e la sua modella. La modella danza, canta e recita brani tratti dall’opera teatrale di Picasso “Le quattro bambine”, mentre il pittore dipinge, crea collage, assembla forme di varia natura e materia, richiamando tecniche costruttive e principi compositivi che ricordano sia le creazioni del maestro andaluso sia i disegni infantili. A commento si sente la musica per balletti di Stravinsky, Erik Satie e Manuel de Falla: tutte opere per le quali Picasso ha realizzato scenografie e costumi. Sullo sfondo si vedono proiettate immagini dell’artista mentre lavora, gioca, vive con i bambini.
Calderone immaginario è uno spettacolo ludico, istruttivo, inventivo. L’idea di reciprocità è alla base di questo omaggio a Picasso e ai bambini. Uno spettacolo per tutti coloro che avvertono il bisogno di conoscere, indipendentemente dall’età di chi apprende e di chi insegna.