È stato presentato in conferenza stampa il programma della IX edizione di Insolito Festival, a cura di Associazione Micro Macro, che tornerà ad abitare numerosi luoghi della città di Parma dal 25 agosto al 22 ottobre. Un’insolita versione autunnale, nata dall’intenzione di rafforzare l’identità “pionieristica” del Festival e scommettere sulle realtà innovatrici del panorama teatrale nazionale, con la precisa volontà di valorizzare le giovani formazioni di artisti intercettate nel capillare monitoraggio svolto da Micro Macro nelle reti nazionali, come il Premio Scenario, il Progetto Cantiere (Festival Incanti di Torino) e il corso di teatro di figura Animateria. Una progettualità premiata, per altro, dal Ministero della Cultura che ha riconosciuto Micro Macro e Insolito nella lista dei Festival teatrali finanziati per il prossimo triennio (articolo 37 del FUS Fondo Unico Spettacolo).

Una vocazione alla ricerca e al contemporaneo che intende portare il teatro verso luoghi e pubblici non convenzionali, toccando diversi quartieri della città, dall’Oltretorrente al Cittadella, dal San Lazzaro al Quartiere Spip-Paradigna. Spazi insoliti appunto, in grado di stimolare una fruizione inedita e diffusa del territorio urbano, così come una maggiore mobilità e circuitazione del pubblico. Una sfida che è resa possibile dalle collaborazioni con enti pubblici e locali e dalla nutrita rete di partnership, anche con numerose realtà culturali della città e del territorio, che porterà, in questa insolita edizione, una parte della programmazione  in varie sale della città, dal Lenz Teatro al Teatro Due, dal Teatro del Tempo al Teatro Europa, dal Bdc 28 fino al Teatro alla Corte di Giarola, con la chiusura del festival alla Galleria San Ludovico.

Punture, bandoli e figuracce sono le tre parole scelte come titolo al programma di spettacoli, incontri inediti, esplorazioni e pratiche teatrali della nona edizione:

Punture: così, seduti al fresco di fine estate, tra i fastidi delle zanzare, altri piccoli ronzii ci porteranno a fissare le zone rossastre colpite da queste punture impertinenti. Come fossili nel presente dei Fratelli  Dalla Via, primo spettacolo del Festival, ci ricorda quanto sia importante studiare il passato per non ripeterne gli errori e conquistare un futuro di successo, ridendo insieme delle fragilità (25 agosto, Giardino Segreto). Cosa significa “soffrire di capitalismo”? Tenta di capirlo Surrealismo Capitalista di Collettivo Baladam B-Side, vademecum scanzonato per chi potrebbe vivere questo malessere senza esserne consapevole, con la complicità della comunicazione pubblica imperante (27 agosto, Giardino Segreto). O ancora: Gli Altri. Indagine sui nuovissimi mostri, di Kepler 452 indaga chi sono gli hater che riempiono di veleno le nostre pagine social, là dove, al contempo, anche la follia del razzismo e del fascismo possono essere ascoltate, col coraggio del confronto e senza rinunciare alle proprie idee (10 settembre, Arena Estiva Cinema D’Azeglio).

Bandoli: quando tutto comincia a tremare sotto i piedi, è necessario ritrovare le fondamenta. Sono miti, favole, storie che ci contaminano e ci trasmettono esperienze di vita, bandoli che si trasformano in nuovi punti di partenza per riprendere la capacità di scambiare esperienze, trame e narrazioni con cui risalire ai nodi che ingarbugliano la matassa del tempo presente. È il caso di Shakespearology di Sotterraneo, pezzo teatrale ibrido che dà voce al Bardo in persona: dopo secoli passati a interrogare la sua vita e le sue opere, finalmente è lui che dice la sua, sfatando alcuni vecchi miti e interrogando il pubblico del nostro tempo come soltanto Shakespeare può essere capace di fare (29 agosto, Postwar Cinema Club). Once upon a time-museo della fiaba di Emanuela Dall’Aglio, invece, porta allo Csac il suo insolito archivio di reperti di fiabe con una concretezza e un’ironia del tutto inedite, capaci di svelare trucchi e segreti del mestiere della fiaba, ma senza intaccare, bensì rinnovando la meraviglia e la magia che la caratterizzano (1 e 2 ottobre, Csac).

Nella progettazione triennale del Festival, quest’anno Insolito riserva uno spazio dedicato al teatro di figura, territorio della creazione artistica tra i più antichi e vasti delle arti performative, con una radicata tradizione che attraversa da sempre i linguaggi, i territori, concreti e astratti, che lo ospitano, e che si muove in un ambito di continua esplorazione. Un focus, una raccolta di Figuracce: non certo di figurine, composte e ordinate in una facile collezione, bensì di figure non convenzionali, in grado di toccare, grazie a modalità espressive che oltrepassano e integrano il segno verbale, temi e argomenti che ad esso sfuggono, perché imbarazzanti, inusuali, da evitare, cose di cui si preferisce non parlare. Sia a livello sociale e collettivo, come può essere, ad esempio, un periodo oscuro della recente storia italiana come i primi anni Novanta, gli anni della Trattativa, raccontato attraverso il linguaggio dei giocattoli (Casa Nostra di Hombre Collettivo, 13 ottobre, Teatro Europa), sia a livello più intimo e individuale, come i tabù delle relazioni sessuali e sentimentali, affrontati attraverso gli oggetti della sessualità (Flirt di Siliva Torri, 18 ottobre, Galleria San Ludovico) o di quelle familiari, che ci vengono raccontati attraverso una biografia di pop up (Relazioni Necessarie di Valentina Lisi, 1 ottobre, Teatro del Tempo). Una raccolta di fotografie soggettive che nella loro fragilità riescono ad offrire un ritratto stratificato della società contemporanea.

Legati alla rete Scenario saranno anche i due spettacoli Still Alive di Caterina Marino (Segnalazione Speciale Premio Scenario 2021 – 1 settembre, Postwar Cinema Club), così come W (Prova di Resistenza) di Beatrice Baruffini (Segnalazione Speciale 2013 – 20 ottobre, Lenz Teatro). Ospiti del Festival anche Circo Kafka, per la regia di Claudio Morganti e con Roberto Abbiati, di cui il festival presenterà, inoltre, una mostra di ritratti nello spazio di Artetipi; la compagnia catalana Agrupación Señor Serrano, con l’allestimento italiano della nuova produzione Prometeo; la milanese Teatro del Buratto con la nuova produzione per l’infanzia Rumori Nascosti, sempre di Emanuela Dall’Aglio; Teodoro Bonci del Bene con Dati Sensibili. New constructive ethics, dell’autore russo  Ivan Vyrypaev; Gli Omini, con Trucioli; i Fratelli Dalla Via, tradizionali ospiti di Insolito Festival, che porteranno in scena anche la nuova produzione Sbum. Yes we cake. Infine, le collaborazioni attivate in questa edizione portano a contaminare la programmazione del Festival: così, in occasione della Giornata Mondiale della Salute Mentale, il 10 ottobre, il programma di Insolito ospiterà il riallestimento dello storico Hamlet Solo, prodotto da Lenz Fondazione nel 1999 con l’attrice sensibile Barbara Voghera.

Ma il Festival, zona assoluta di sperimentazione, resta anche quest’anno territorio di indagine per nuove modalità di fruizione teatrale in grado di generare una relazione inedita tra arte, comunità e spazi cittadini. Il programma propone, quindi, oltre agli spettacoli teatrali tout-court, diversi momenti di stampo più performativo e partecipativo, anch’essi orientati all’indagine del contemporaneo. È il caso di Ixcommon, di Riccardo Reina e Yele Canali Ferrari, creazione di Micro Macro 2022 in prima nazionale, che nasce dall’esperienza del Museo Effimero della Bugia presentato nel 2021 a  S-chiusi. Musei effimeri nei negozi chiusi; o delle Piccole Guide Poetiche, progetto ideato da Beatrice Baruffini che, attraverso un lavoro di esplorazione teatrale di luoghi simbolo della città, intende porre al centro l’infanzia e svelare agli occhi adulti parti di una città nascosta; o, ancora, Nel mezzo dell’Inferno, progetto speciale  in VR – Realtà Virtuale dedicato alla Divina Commedia e ideato dalla romana Teatro delle Apparizioni per uno spettatore alla volta, che vedrà la  collaborazione del Capas e del Laboratorio di Informatica umanistica e cultura digitale dell’Università di Parma. In questo contesto rientra, inoltre, la collaborazione, attiva già dal 2021, con il progetto Musei Urbani, giovane realtà parmigiana che si occupa di costituire un museo diffuso con itinerari performativi nei quartieri di Parma e che condurrà il pubblico del Festival  in un’inedita esplorazione migrante dell’Oltretorrente.

Il Festival vuole incentivare una partecipazione il più possibile diffusa e capillare di una comunità sempre più vasta, grazie a collaborazioni come quella con Conad, anche quest’anno a fianco del Festival, e grazie ai prezzi particolarmente contenuti dei biglietti. Un pensiero costante verso chi non è ancora spettatore, che si concretizza anche con due “insolite iniziative” ideate da Associazione Micro Macro: le Impollinazioni Teatrali, brevi e leggere azioni di diffusione della cultura teatrale e il Biglietto Prima Volta, un riconoscimento speciale dedicato ai nuovi spettatori.

Si aggiungeranno, poi, nel corso del Festival, momenti di incontro e attività prettamente dedicate al pubblico, per costituire ancora di più un’atmosfera di incontro e condivisione, all’insegna di una comunità temporanea e nomade che possa stringersi intorno al teatro in un rinnovato dialogo. Luogo privilegiato di questo incontro sarà anche l’Insolito Point: non soltanto un luogo di riferimento dove poter richiedere informazioni, ma anche un luogo dove poter sperimentare la permanenza del Festival in momenti programmati e non, pubblici o più legati all’intimità di piccole azioni poetiche ed artistiche.

In quest’ambito si inserisce anche la collaborazione con l’Università di Parma, in particolare con il  corso di Teatro e informazione tenuto dalla professoressa Roberta Gandolfi per la laurea  magistrale in  giornalismo e cultura editoriale. Il percorso, dal titolo Raccontare un Festival, vedrà coinvolti gli studenti del corso magistrale nel seguire attivamente la programmazione di tre festival autunnali della Regione Emilia-Romagna: Insolito, L’Altra Scena (Teatro Gioco Vita, Piacenza) e Vie (ERT, Modena); gli studenti daranno vita a una narrazione critica, sia personale che collettiva, non soltanto degli spettacoli bensì del Festival come dimensione unica dell’osservare teatrale.

Il Festival è a cura di Associazione Micro Macro. La Direzione Artistica nel 2022 è di Flavia Armenzoni e Riccardo Reina. Si svolge grazie al contributo di Comune di Parma, Regione Emilia-Romagna, MiC Ministero della Cultura, Fondazione Monteparma, Fondazione Cariparma, Conad Centro Nord, e con la collaborazione di Postwar Cinema Club, Cooperativa D’Azeglio, La Bula Cooperativa Sociale, Associazione Artetipi, BDC28, Teatro del Tempo, CSAC – Centro Studi e Archivio della Comunicazione dell’Università di Parma, Associazione UOT, Europa Teatri, Lenz Fondazione, Fondazione Teatro Due e Università di Parma: Capas – Centro per le attività e professioni delle Arti e dello Spettacolo, Corso magistrale di giornalismo e cultura editoriale e Laboratorio di Informatica umanistica e cultura digitale.