Descrizione
▶︎ Le ragazze di piazza di Spagna
di Luciano Emmer
(Italia 1952, 97’)
★ Sinossi ★
Le vicende sentimentali di tre ragazze della periferia di Roma impiegate come sartine in un atelier nei pressi di Piazza di Spagna (l’aterlier delle Sorelle Fontana). Marisa, contro il parere della famiglia e la volontà del fidanzato, accetterà di fare l’indossatrice. Elena, promessa sposa di un impiegato, tenterà il suicidio dopo aver scoperto di non essere veramente amata. La piccoletta Lucia è attratta dai giovanotti di alta statura e non ricambia l’amore di un esile fantino.
La proiezione si inserisce nel progetto Raccontare e fare il cinema italiano, Piano Nazionale Cinema per la Scuola.
★ Scheda critica del film ★
Dopo Domenica d’Agosto (1950) Luciano Emmer torna a fotografare la nuova generazione piccolo borghese italiana che si risolleva con entusiasmo dalla guerra e si avvia verso il boom economico. Lo fa, questa volta, attraverso le vicende sentimentali di tre amiche della periferia romana: Marisa, figlia di operai vive alla Garbatella, Elena, di famiglia modesta divide con la madre un appartamentino a Monteverde, Lucia ha casa alle Capannelle. Ad osservarle (e a raccontare la loro storia) è un professore che le incontra ogni giorno durante la pausa pranzo in Piazza di Spagna. Storie di gente comune e ritmi da commedia leggera, in cui i veri problemi della società sono solo accennati. Sotto la superfice ottimista però si nasconde una vena malinconica: Marisa si riconcilierà con il fidanzato (Salvatori), ma dovrà abbandonare il lavoro come indossatrice, troppo immorale per l’Italia di allora; l’amicizia tra la madre di Elena, vedova, e Sor Vittorio (interpretato da Eduardo De Filippo) è un “ostacolo” alla felicità della ragazza; ed anche la piccola Lucia, alla fine, per accasarsi si dovrà accontentare del “ragazzo della porta accanto”. Da sfondo al film la Roma che rinasce dopo la guerra, con le sue bellezze architettoniche; ma anche la moda Made in Italy, che conosce proprio in quegli anni un successo ed una diffusione mondiale senza eguali, grazie anche al sodalizio con il cinema e con le star internazionali che arrivano nella città eterna dando vita a quel fenomeno conosciuto come “Hollywood sul Tevere” (in una scena ambientata nell’atelier fanno la loro comparsa le Sorelle Fontana, che firmano anche i costumi per il film). Con fuggevolezza e con uno sguardo apparentemente svagato Emmer ci restituisce uno spaccato della società italiana del dopoguerra, con i suoi sogni, le sue preoccupazioni e le sue ipocrisie ma anche con tanta voglia di lasciarsi alle spalle il passato ed andare avanti.
**Ingresso libero**
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