«[…] Bisogna arare il tremore, seminarvi dentro la nostra voglia di essere qui e di vedere con gli occhi aperti che cosa enorme è ogni giornata, qui nella crepa del mondo».

 

Franco Arminio, Lettera a chi non c’era. Parola dalle terre mosse

 

Venerdì 3 novembre alle ore 21, il poeta e paesologo Franco Arminio sarà ospite all’Auditorium “Carlo Mattioli” di Palazzo del Governatore nell’incontro “Le Terre Mosse”, in occasione del Convegno organizzato dal Comune di Parma insieme all’Università di Parma e ad ANCSA – Associazione Nazionale Centri Storico – Artistici a 40 anni dal terremoto che ha colpito Parma il 9 novembre 1983.

Arminio, partendo dal suo libro “Lettera a chi non c’era. Parola dalle terre mosse” (Bompiani, 2021), in cui ha raccolto storie e vicende di paesi, città e periferie colpite dai terremoti o da grandi sventure, come alluvioni, frane e pandemie, condurrà il pubblico in un racconto coinvolgente in cui si alterneranno esperienze personali e fatti storici, attraverso momenti poetici di grande intensità.

Nella sua ricerca e nelle sue opere Arminio si è soffermato sul concetto del tremore creando una corrispondenza tra il tremore esterno, fisico, legato alla terra sismica e il tremore interiore della vita, il dolore, le fragilità umane che l’autore invita ad assumere come eventi straordinari, occasioni di rigenerazione da cui ripartire per costruire qualcosa di bello, a partire dai piccoli gesti quotidiani.

L’evento è organizzato dall’Assessorato alla Rigenerazione Urbana del Comune di Parma in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura e con il sostegno dell’impresa Allodi s.r.l.

L’ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili.

 

Franco Arminio

Franco Arminio è nato e vive a Bisaccia, in Irpinia d’Oriente. Ha pubblicato molti libri, che hanno raggiunto decine di migliaia di lettori, con notevole successo di critica e crescente apprezzamento dei lettori.

Da anni viaggia e scrive, in cerca di meraviglia e in difesa dei piccoli paesi. Ispiratore e punto di riferimento di molte azioni contro lo spopolamento dell’Italia interna, ha ideato e porta avanti la Casa della paesologia a Bisaccia e il Festival “La luna e i calanchi” ad Aliano. Animatore di battaglie civili, collabora inoltre con diverse testate locali e nazionali e ha realizzato vari documentari.

Tra i libri pubblicati: Vento forte tra Lacedonia e Candela. Esercizi di paesologia (2008, Premio Stephen Dedalus per la sezione Altre scritture), Nevica e ho le prove. Cronache dal paese della cicuta (2009, Laterza), Cartoline dai morti (2010, Nottetempo), Terracarne (2011, Mondadori), Geografia commossa dell’Italia interna (2013, Bruno Mondadori) e Lettera a chi non c’era. Parole dalle terre mosse (2021, Bompiani). E’ inoltre autore di raccolte di versi, tra le quali Le vacche erano vacche e gli uomini farfalle (2011, Deriveapprodi), Stato in luogo (2012, Transeuropa), Cedi la strada agli alberi. Poesie d’amore e di terra (2017, Chiarelettere, premio Brancati 2018), Resteranno i canti (2018, Bompiani), L’infinito senza farci caso (2019, Bompiani), La cura dello sguardo (2020, Bompiani), Studi sull’amore (2022, Einaudi) e Sacro minore (2023, Einaudi).