Descrizione
▶︎ Non essere cattivo
di Claudio Caligari
(Italia 2015, 100′)
★ Sinossi ★
Ostia, anni Novanta. I ventenni Vittorio (Alessandro Borghi) e Cesare (Luca Marinelli) passano le loro giornate tirando a campare, tra alcol, cocaina e scorribande notturne. Vittorio ha lasciato la fidanzata per la ragazza madre Viviana, che lo spinge a trovare lavoro. Cesare, dopo la morte della sorella, vive con la madre e la nipotina malata di aids. Vittorio, per salvarsi, prende le distanze da Cesare, che invece sprofonderà inesorabilmente. Il loro forte legame, però, farà sì che i due non si spareranno mai veramente, sperando in un futuro migliore. Insieme.
★ Scheda critica del film ★
Con Non essere cattivo Caligari ci riporta dubito là dove era iniziato tutto, nel 1983, con Amore tossico, la rotonda di Ostia nella periferia di Roma. Il suo terzo lungometraggio, che arriva diciassette anni dopo L’odore della notte (1998), è una sintesi ideale tra l’urgenza di voler raccontare lo zeitgeist di un periodo attraverso piccole storie e la volontà di non cadere in una narrazione troppo naturalistica.
Il regista torna sul tema della diffusine della droga – già presente in Amore tossico e, prima ancora, nel cortometraggio La parte bassa (1977) – con una vicenda non certo inedita, quella di due ragazzi figli della strada incapaci anche solo di immaginare un loro posto nel mondo. Il loro vuoto è colmato dalle scelte stilistiche del regista, che descrive il mondo “di sporchi e cattivi del sottoproletariato romano” (G. Carbone), ma non lo idealizza, presentandocelo così com’è. Senza essere cinicamente indifferente, né facilmente moralista. Con un iperrealismo che tocca tutti gli aspetti della pellicola, dalla messa in scena ai dialoghi, Caligari è riuscito a creare due straordinarie figure di reietti che hanno fatto parlare di film post-pasoliniano – merito anche delle memorabili interpretazioni di Alessandro Borghi e Luca Marinelli (qui protagonisti assoluti). Imperfetto e bellissimo, il film vede la luce dopo la scomparsa del regista, che ha portato avanti le riprese molto malato e che è morto appena dopo averle terminate. L’uscita dell’ultimo Caligari si deve ad uno degli attori e amici del regista, Valerio Mastandrea (protagonista di L’odore della notte) che ha terminato il lavoro sul film. Presentato fuori concorso alla 72ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, il film di Caligari è “un oggetto indefinibile, insieme raffinato e popolare” (E. Morreale).
**Ingresso libero**
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