Descrizione
Quando viene condotta una campagna di studi e di restauri su un artista da parte di un importante centro di restauri questa è la conferma del valore della ricerca compiuta dall’artista. Una sorta di consacrazione nel campo della Storia dell’arte.
Per questo l’Associazione Remo Gaibazzi organizza per venerdì 11 aprile, alle 18.00, presso la sede di Borgo Scacchini 3/A un dialogo sulla recente campagna di restauri effettuata dal Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale” (CCR) di Torino.
Contestualmente alla progettazione della mostra realizzata nel 2022 a Parma presso la sede di Palazzo del Governatore, il Laboratorio di Carta e Fotografia del CCR ha restaurato 30 opere in carta velina del 1993 destinate all’esposizione.
Le esigenze conservative, in quell’occasione, dovevano parallelamente dialogare con quelle
espositive.
La prassi metodologica d’intervento delineata dal Centro, soprattutto nei confronti di opere di
arte contemporanea, ha portato ad un risultato assolutamente apprezzabile. Unitamente alle fasi pratico-operative, il progetto conservativo per i lucidi di Gaibazzi ha inoltre previsto la redazione di schede conservative per ogni singola opera, nonché una campagna di documentazione fotografica prima, durante e dopo tutte le fasi sopradescritte. L’esecuzione di analisi colorimetriche condotte al termine dell’intervento di restauro ha infine dato l’opportunità di definire un “punto zero” da utilizzare come riferimento per il monitoraggio di una possibile, futura ulteriore variazione significativa di colore dei supporti in carta velina.
Il coinvolgimento diretto di restauratori, diagnosti dei beni culturali e storico dell’arte che
fanno capo al CCR ha sottolineato l’importanza e l’esigenza di una multi-interdisciplinarietà nell’affrontare oggi un restauro.
A chiudere il cerchio è stata l’occasione, negli anni 2023-2024, di destinare un’altra opera del Maestro parmense a tesi di laurea.
Nell’ambito del Corso Magistrale in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali dell’Università
di Torino in convenzione con il CCR, Giulia Valota ha avuto la possibilità di intervenire, risolvendo, il precario stato conservativo in cui riversava Senza Titolo del 1976, danneggiata purtroppo per cause accidentali. Il lavoro di tesi è consistito nello studio e nell’intervento di restauro di quest’opera di Gaibazzi realizzata con matite colorate su carta velina. L’opera, intrinsecamente fragile per il suo basso spessore, versava in un cattivo stato di conservazione dovuto alla presenza di numerosi ed estesi strappi. La presentazione del lavoro al pubblico ripercorrerà le fasi del delicato intervento di restauro, messo in atto per ripristinare la leggibilità e l’unità fisica dell’opera dell’artista parmense.
L’anno di tesi è stato pretesto per approfondire maggiormente la figura dell’artista e procedere con una metodologia d’intervento, condivisa e sostenuta da tutto il gruppo tesi, che ha portato alla risoluzione delle problematiche conservative a cui l’opera era andata in contro.
Saranno presenti all’incontro col pubblico la dott.ssa Giulia Valota, autrice della tesi Tracciati interrotti, Il restauro di un’opera su carta velina di Remo Gaibazzi; il prof. Luca Avataneo, storico dell’arte presso il Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale” e referente per i laboratori di restauro di Arredi Lignei, Arte Contemporanea e Carta e Fotografia; la dott.ssa Ambra D’Aleo, restauratrice di beni cartacei, pergamenacei, librari e fotografici e coordinatrice del Laboratorio di Restauro Carta e Fotografia del Centro Restauro “La Venaria Reale”. Sarà un’occasione per poter dialogare apertamente su quanto fatto sulle opere di Gaibazzi e sarà motivo di ulteriore confronto per tutti coloro che, come il gruppo di lavoro del CCR, vedono in Remo Gaibazzi non un soggetto ma un protagonista dell’arte.
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