Quando Cosimo II, Granduca di Toscana, si fermò a Parma mentre si recava a Milano per onorare la tomba di San Carlo Borromeo, canonizzato nel 1610, Ranuccio I duca di Parma e Piacenza volle festeggiare mettendo in scena una rappresentazione teatrale. L‘architetto Giovan Battista Aleotti (1546-1636), detto Argenta, costruì il teatro al piano terra del Palazzo della Pilotta di Parma. Il teatro fu completato nell’autunno del 1618 e fu dedicato a Verona (dea della guerra, in onore del primo bersaglio di questa sala) e alla Musa.

La malattia che colpì Cosimo II lo costrinse ad annullare il previsto pellegrinaggio e il teatro rimase inutilizzato per quasi un decennio; fu finalmente completato il 21 dicembre 1628 in occasione delle nozze di Oduardo, figlio di Lanuccio, con Margherita de Medici, figlia di Cosimo II. Questo evento fu celebrato con la commedia Mercurio e Marte, scritta da Claudio Achillini, con musiche di Claudio Monteverdi e scenografie di Francesco Guitti. A causa della complessità e del costo della produzione, il teatro fu utilizzato solo altre otto volte. L‘ultima volta fu utilizzato nel 1732, in occasione della visita di Carlo di Borbone nel Principato.

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