Descrizione
Arena Shakespeare
Prosegue l’attività di Fondazione Teatro Due nei mesi di giugno e luglio tra musica, teatro e danza con grandi artisti italiani ed internazionali
Fondazione Teatro Due per la prosecuzione della propria attività in Arena Shakespeare nei mesi di giugno e luglio 2023 mette in campo “materiali che contengono bombe esplosive per la razionalità”. Non per semplicistico rifiuto della realtà o gusto di pura diversione. Il Teatro è ancora e sempre il luogo in cui riattivare bisogni complessi, del presente e di evasione dalla realtà, agorà in cui problematizzare temi urgenti, dimensione in cui nutrirsi a livello intellettuale ma anche fisico ed emotivo, spazio di condivisione con la comunità.
La proposta di musica, teatro e danza mira a un’intensificazione della vita degli spettatori, a una rigenerazione della vitalità del cittadino grazie all’incontro con grandi artisti nazionali ed internazionali, spiriti affini capaci di problematizzare i terreni esplorati.
Le attività di Fondazione Teatro Due sono realizzate con il sostegno istituzionale del Ministero della Cultura, del Comune di Parma, della Regione Emilia-Romagna, di Fondazione Monteparma e diFondazione Cariparma.
L’apertura della stagione estiva in Arena Shakespeare è affidata al viaggio eccezionale di Peer Gynt di Henrik Ibsen realizzato in seno a Reggio Parma Festival 2023 (20 e 21 giugno). Peer Gynt, un unicum nell’opera ibseniana, coniuga l’universalità delle grandi storie picaresche con il folklore nordico più fiabesco e mitologico. La vita dello scanzonato sognatore Peer attraversa i mille rivoli di un’esistenza continuamente smottata dal Destino, con un cast di quindici attori diretti da Daniele Abbado e con le musiche di scena originali composte da Edvard Grieg nel 1875, fra cui le celeberrime Nell’antro del re della montagna e Il mattino. Ad eseguirle sarà LaFil – Filarmonica di Milano diretta da Marco Seco, orchestra che unisce generazioni diverse di artisti, affiancando giovani talenti a grandi musicisti delle più importanti orchestre italiane ed europee. Nuova produzione di Fondazione Teatro Due, Peer Gynt si inscrive in un filone di ricerca che il Teatro Due porta avanti da tempo, quello del rapporto con le musiche di scena eseguite dal vivo, non solo come fatto tecnico, ma come terreno di esplorazione di nuove poetiche. La messa in scena dello spettacolo sarà preceduta da un momento di approfondimento dedicato al teatro musicale: l’incontroVerso Peer Gynt con Daniele Abbado, Luigi Ferrari, Franco Perrelli e Marco Seco avrà luogo il 13 giugno alle ore 18.00. Ed è proprio tutta l’inafferrabile complessità di una figura come Peer Gynt, con i suoi incontri reali e fantastici, alla scoperta della realtà, ma con la tendenza a inventarsene un’altra, col suo slancio ad andare oltre, che può incarnare l’auspicio a non fermarci mai e continuare a interrogarci.
Forse rocambolesco come quello di Peer Gynt è stato il passaggio, unico su questa terra, di un artista geniale e tormentato, un innovatore della musica jazz, ma anche un cantante e un poeta che ha bruciato la sua vita fra drammi ed eccessi, fragilità e romanticismo. Chet Baker fa ascoltare la sua vera voce, svelandoci i suoi pensieri più intimi fra note e parole in una vera e propria “session” a tre strumenti: la voce del mattatore Massimo Popolizio, la tromba del grande Fabrizio Bosso e il pianoforte del fedelissimo collaboratore Julian Olivier Mazzariello, in Shadows – Omaggio a Chet Baker, che chiuderà la stagione (13 luglio).
Una dichiarazione d’amore al teatro e a chi al teatro dedica la vita salendo sul palcoscenico ogni sera, cioè l’attore, è L’uomo che oscurò il Re Sole – Vita di Molière con Alessio Boni (27 giugno). Insieme ad Alessandro Quarta, su testo di Francesco Niccolini, Alessio Boni ci conduce alla scoperta della storia potente, comica e tragica del più grande attore e autore del Seicento francese: il figlio di un tappezziere parigino, nato con il nome di Jean-Baptiste Poquelin, ma diventato immortale con il suo nome d’arte, Molière. Incredibili avventure e disavventure, fiaschi clamorosi e inaspettati successi: il racconto della vita di un uomo che, con la sua arte scenica e la sua coraggiosa denuncia, è riuscito ad oscurare per fama e immortalità Luigi XIV, il Re Sole.
Travolgente e istrionico è Toyboys, dei quattro fratelli armeni Jashgawronsky Brothers, una sorta di musical dove gli strumenti sono giocattoli: topolini e automobiline, fattorie sonore e zoo parlanti, bambolotti e carillons, peluche e trombette, flautini, tastierine e chitarrine per strampalate acrobazie musicali che ripercorrono tutti, o quasi, i generi musicali. In Toyboys la musica è gioco e i fratelli Jashgawronsky “osano” calarsi nei panni dei Beatles ragazzetti alle elementari con tanto di cartella e calzoncini corti. Oppure in quelli dei Daft Punk, di Ennio Morricone o dei Village People riportati sul palco piagnucolanti all’asilo (6 luglio).
Stefano Massini divulgatore pop, graffiante, ironico, spiazzante, indagatore delle storie quotidiane e degli stati d’animo, unico autore italiano nella storia ad aver ricevuto un Tony Award, l’Oscar del teatro americano, e Luca Barbarossa, presentano La verità, vi prego, sull’amore, un recital suonato intrecciando sul palco parole e musica. Stefano Massini racconterà l’amore con testi inediti accompagnato da brani scritti per l’occasione da Luca Barbarossa che andranno poi a dar vita a un album di inediti. Proprio come Wystan H. Auden nella poesia che dà il titolo allo spettacolo, i due artisti tenteranno un’indagine su cosa sia l’amore: oltre le frasi fatte, oltre i tutorial sentimentali, oltre i romanticismi preconfezionati e le infinite narrazioni che da film, libri e canzoni si sono stratificate in noi, rendendoci ostaggi di modelli e copioni (11 luglio).
La danza è rappresentata da una delle compagnie più innovative del panorama italiano, la catanese Zappalà Danza, Premio Danza&Danza 2015, che presenta in Arena Shakespeare La Nona (dal caos, al corpo). Uno spettacolo poderoso nel quale l’intreccio tra la danza e una partitura celeberrima quale la Nona Sinfonia di Beethoven esplora il contrasto fra conflitto e pacificazione. Il pezzo, per dodici danzatori in dialogo con il cult beethoveniano nella trascrizione per due pianoforti di Franz Liszt eseguito da Luca Ballerini e Stefania Cafaro, è stato amato dal pubblico e salutato dalla critica come un “capolavoro di respiro internazionale, per la qualità densa della scrittura coreografica, per la ricchezza del linguaggio del corpo, e per l’esecuzione musicale live che vede sullo sfondo della danza due pianoforti a coda contrapposti.” (4 luglio).
In allegato il programma degli appuntamenti. Informazioni e biglietteria:
bi**********@te*******.org
– tel: 0521.230242 – www.teatrodue.org
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