Ogni anno Lenz Fondazione dedica ad un/una grande intellettuale/artista della cultura italiana un Progetto Speciale di rilettura dell’opera letteraria in chiave visuale e performativa. Con il progetto LLD Lenz Lecturae Dantis Lenz (2021) e con LPPP Lenz per Pier Paolo Pasolini (2022) Lenz ha attivato un percorso che intende riattualizzare il pensiero delle figure di riferimento della cultura italiana, e indagarne i riverberi e le influenze nella contemporaneità.

Nel 2023, per i 150 anni dalla morte, la dedica di Lenz sarà ad Alessandro Manzoni, scrittore, poeta, drammaturgo, inventore del romanzo moderno, patrocinatore dell’unità linguistica italiana e paradigma di intellettuale civilmente impegnato. I Promessi Sposi, opera fondativa della lingua italiana, è stata in passato al centro della ricerca drammaturgica di Maria Federica Maestri e Francesco, che – come per altre riletture della classicità – la hanno trascritta in visioni contemporanee e rigenerata con estremismo linguistico, irrazionale e antiretorico. Il progetto biennale di creazioni sceniche Lenz 2013-2014 dedicato ad Alessandro Manzoni ha unito alla messinscena del grande romanzo storico manzoniano quella di Adelchi – il lato oscuro dei Promessi Sposi – una tragedia-blind spot, in cui si compie il comune destino luttuoso dei due fratelli – Ermengarda e Adelchi.

Nella chiesa sconsacrata di San Ludovico, inaugurerà il 24 ottobre la grande videoinstallazione de I PROMESSI SPOSI, curata da Maria Federica Maestri per la parte installativa e da Francesco Pititto per la parte visuale, che propone la visione dell’opera originale in una forma destrutturata e site-specific, in dialogo con l’austerità maestosa dell’ex chiesa romanica poi neoclassica di San Ludovico (ora Galleria).

La videoinstallazione I PROMESSI SPOSI è la trasposizione fisico-digitale della messinscena del 2013 del romanzo storico manzoniano e opera fondativa della lingua italiana, rigenerata con estremismo antiretorico da Lenz e interpretata, a seguito di un percorso di ricerca unico in Europa per intensità e risultati espressivi, da attori sensibili, ex lungodegenti psichici e persone con disabilità intellettiva, grazie al sostegno del Servizio Dipendenze Patologiche AUSL di Parma.

Uno “spettacolo totale” che “spiazza, scarnifica, emoziona”, dicono le parole del critico Fulvio Fulvi sull’Avvenire dopo il debutto originale, perché l’opera mostra come persone con disturbi mentali sappiano strappare dalla propria anima turbamenti profondi e paure per prestarli ai personaggi manzoniani. Personaggi che il critico Giuseppe Di Stefano sul Il Sole 24 Ore del 28 novembre 2013 definisce così: “Recitano senza filtri, tra verità e rappresentazione, aderendo al loro vissuto e alle loro emotività, controllata da parole recitate, “dette”, che fungono da griglia, creando contemporaneamente una distanza e una immedesimazione con i personaggi della storia. Storia di umili, di ultimi, di esclusi, di semplici. Come lo sono loro.

La presa di possesso dei personaggi manzoniani da parte di questi “magnifici umili” diventa una contemporanea rivolta del pane e una ribellione all’oblìo. Il testo recitato è una composizione di frammenti originali, dissertazioni poetiche, rielaborazioni filtrate da memorie differenti, substrati di episodi di vita realmente vissuti o immaginati, concerto polifonico continuamente rientrante e di nuovo uscente nella corsia maestra del rimando testuale originario.

Una drammaturgia, quella de I PROMESSI SPOSI, che Francesco Pititto definisce ‘libera’: “La moltiplicazione dei personaggi – due Lucia, tre monache di Monza (bambina-donna-vecchia) – la fusione schizofrenica con alterazione timbrica in un unico attore dell’Innominato e del Cardinale Borromeo, l’allegato arbitrario della morte di Don Rodrigo ripresa dal “Fermo e Lucia”, il tremore coreografico di Don Abbondio e il suo interrogarsi sull’amore fisico, sono alcuni dei passaggi metalinguistici più significativi concessi da una drammaturgia libera quanto un blank verse shakespeariano.”

L’estetica dell’immagine de I PROMESSI SPOSI è come sempre in Lenz drammaturgia della materia, in questo caso il capolavoro della letteratura italiana è scomposto in ventiquattro quadri performativi e visuali installati all’interno di uno spazio-incubatrice: ogni stanza delimitata da pareti leggere e traslucide con immagini mobili, allungate, come in vetrate gotiche, ed il suono composto da musiche, voci e suoni che scorrono ovunque avvolgendo insieme interpreti e spettatori in un destino comune.  “La visione dello spettatore è libera e itinerante nel “Paese delle Stanze Luminose” – spiega Maria Federica Maestri, compositrice dell’opera, autrice dell’installazione e dei costumi/involucri – con un invito a sostare sui giacigli dove agivano nella performance del 2013 gli attori e le attrici, a prenderne il posto in uno scambio simbolico di funzioni drammaturgiche e di ibridazioni esistenziali.

Il finissage della videoinstallazione è programmato per il 3 novembre alle ore 19:30 con il live electronics in forte congiunzione performativa con l’installazione, del sound designer e compositore Andrea Azzali, autore del disegno sonoro de I PROMESSI SPOSI, dissoluzione e ricomposizione del “Requiem” che Giuseppe Verdi scrisse in omaggio ad Alessandro Manzoni, pochi giorni dopo il suo funerale. Nello specifico, il brano “Lacrymosa” viene ri-drammatizzato all’interno della drammaturgia de I PROMESSI SPOSI generando differenti textures, da quelle più dense e magmatiche a quelle più rarefatte. Nel concerto live electronics, in collaborazione con Associazione Segnali di Vita | Il Rumore del Lutto, Azzali creerà ulteriori rielaborazioni sintetico-elettroniche del requiem verdiano, con innesti sonori del musicista Giorgio Cantadori.

I PROMESSI SPOSI è parte della ventisettesima edizione di Natura Dèi Teatri, il Festival internazionale di arti performative curato da Maria Federica Maestri e Francesco Pititto, che dal 1996 continua a intessere relazioni tra realtà artistiche del contemporaneo nazionali ed internazionali.

Creazione | Maria Federica Maestri, Francesco Pititto

Imagoturgia | drammaturgia | Francesco Pititto

Composizione | installazione | Maria Federica Maestri

Interpreti in video e voci over | Valentina Barbarini, Frank Berzieri, Monica Bianchi, Giovanni Carnevale, Carlo Destro, Paolo Maccini, Andrea Orlandini, Roberto Riseri, Delfina Rivieri, Vincenzo Salemi, Elena Sorbi, Carlotta Spaggiari, Barbara Voghera

Musica | Andrea Azzali

Produzione | Lenz Fondazione

 

Lenz Natura Dèi Teatri XXVII

è un progetto di Lenz realizzato con il sostegno di: MiC Ministero della Cultura, Regione Emilia-Romagna, Comune di Parma, AUSL Parma DAI SM-DP, Università degli Studi di Parma, Fondazione Monteparma, Fondazione Cariparma, Chiesi Farmaceutici S.p.A, Intesa SanPaolo

e con la collaborazione di: Lipu, ParmaFrontiere, Associazione Micro Macro, Insolito Festival, Segnali di Vita, Il Rumore del Lutto, SMA Sistema Museale di Ateneo Università di Parma