Descrizione
Parma Moving Festival
Festival di danza e arti performative negli spazi pubblici della città, dal 19 al 23 settembre.
Un Festival di danza e arti performative negli spazi pubblici della città: è la prima edizione di Parma Moving Festival intitolata solo cose belle, che si svolgerà a Parma dal 19 al 23 settembre, con la direzione artistica di Daniele Albanese, promosso da Europa Teatri, realizzato con il contributo di Comune di Parma e Fondazione Cariparma, in collaborazione con il Sistema Bibliotecario del Comune di Parma e il Museo d’Arte Cinese ed Etnografico.
Spettacoli, video, creazioni site specific, talk, conversazioni, compongono il programma del Festival che vede la presenza di ospiti nazionali ed internazionali con creazioni disseminate in piazze e luoghi all’aperto, biblioteche, negli spazi del Museo Cinese e del Teatro Europa, affinché il linguaggio della danza possa diventare una parte integrante della vita comunitaria.
Pur essendo un linguaggio universale, la danza rischia spesso nei suoi percorsi, direzioni e campi estetici, di essere lontana dal sentire comune. Questa prima edizione del Festival, senza venir meno alla complessità e alla profondità di ciascuna creazione artistica, vuole proprio cercare nuovi modi e luoghi per convogliarne il messaggio artistico, ripensando e rimescoIando le modalità di fruizione e creando, seppur in ambiti diversi, una rete culturale cittadina fatta di sinergie e collaborazioni.
Una serie di proposte, un focus sulla danza che in modo inedito si inserisce nel palinsesto culturale della città con una fruizione diffusa fuori dagli spazi del teatro è quello che ci ha proposto e che abbiamo sostenuto Europa Teatri, Lorenzo Lavagetto – Vice Sindaco e Assessore alla Cultura.
Un Festival di danza e arti performative negli spazi pubblici della città è la prima edizione di Parma Moving Festival intitolata solo cose belle, che si svolgerà a Parma dal 19 al 23 settembre, direzione artistica di Daniele Albanese, promosso da Europa Teatri, realizzato con il contributo di Comune di Parma e Fondazione Cariparma, in collaborazione con il Sistema Bibliotecario del Comune di Parma e il Museo d’Arte Cinese ed Etnografico.
Spettacoli, video, creazioni site specific, talk, conversazioni, compongono il programma del Festival che vede la presenza di ospiti nazionali ed internazionali con creazioni disseminate in piazze e luoghi all’aperto, biblioteche, negli spazi del Museo Cinese e del Teatro Europa, affinché il linguaggio della danza possa diventare una parte integrante della vita comunitaria.
Pur essendo un linguaggio universale, la danza rischia spesso nei suoi percorsi, direzioni e campi estetici, di essere lontana dal sentire comune. Questa prima edizione del Festival, senza venir meno alla complessità e alla profondità di ciascuna creazione artistica, vuole proprio cercare nuovi modi e luoghi per convogliarne il messaggio artistico, ripensando e rimescoIando le modalità di fruizione e creando, seppur in ambiti diversi, una rete culturale cittadina fatta di sinergie e collaborazioni.
Lorenzo Lavagetto Vice Sindaco e Assessore alla Cultura ha sintetizzato “una serie di proposte, un focus sulla danza che in modo inedito si inserisce nel palinsesto culturale della città con una fruizione diffusa fuori dagli spazi del teatro è quello che ci ha proposto e che abbiamo sostenuto Europa Teatri”
Anche Liliano Lamberti Presidente Europa Teatri ha sottolineato il carattere sperimentale del Festival “che unirà il valore di artisti locali allargando lo sguardo a livello europeo, danzatori e formatori esperti e giovani talenti”.
Daniele Albanese Direttore Artistico del Festival ha annunciato come “La danza incontrerà spazi non ancora incontrati e in un programma frutto di sinergie importanti con realtà culturali della città e con nuove modalità artistiche che crediamo realizzerà un’alternativa sorprendente e interessante”.
La programmazione vede uno stimolante confronto tra generazioni, dai giovanissimi Compagnia Parini Secondo, Edoardo Sgambato e Ida Malfatti a figure storiche della danza internazionale come Eva Karczag e Adriana Borriello, a personalità di spicco della città come Lucia Perego, sino alle formazioni ormai consolidate della danza italiana grupponanou, Manfredi Perego e Chiara Montalbani. Accompagnano le performance, le opere video coreografiche di Dehors/Audela, Conrad Veit e Charlotte Maria Kätzl, grupponanou e Patric Chiha. Due studiosi affiancheranno il festival: Maurizio Zanardi e Alessandro Pontremoli, grandi conoscitori della danza e attenti osservatori del panorama teatrale italiano.
Primo appuntamento del Festival è martedì 19 settembre in P.zza Barricate/Chiesa dell’Annunziata (ore 17) e in Piazza Garibaldi (ore 19) con la Compagnia Parini Secondo che presenta “Speeed” con Sissj Bassani, Camilla Neri, Martina Piazzi, Francesca Pizzagalli, realizzata in collaborazione con La Boutique dell’Autoradio, Finizio Power Team, Audiogamma Hi-Fi Trento con il supporto di Mastronauta Omegna, Comune di Verbania, Fondazione Comunitaria VCO, Nexus Factory Bologna. Progetto selezionato alla Vetrina della Giovane danza d’autore 2022 e sostenuto da Dancescapes promosso da Danza Urbana, Speeed è un progetto coreografico e musicale ispirato al fenomeno della Para Para e dell’Eurobeat, diffusosi negli anni ‘90 nei club di Tokyo.
A seguire, alle ore 20, allo Spazio Piccolo del Teatro Europa sarà proiettato il film “Sogno più non ricordo. I dream no more I remember” (12′, 2023) di Dehors/Audela, editing di Salvatore Insana, con Elisa Turco Liveri, musica Silvia Cignoli. Il film – il titolo è un omaggio alla poesia di Lorenzo Calogero – è un frammento di un più ampio progetto legato all’esplorazione e l’attraversamento audiovisivo dell’Aspromonte, un rito liminare di natura mistica, un luogo magico e arcaico.
Seguirà, in collaborazione con il BIG Festival di Bari, la proiezione di “Blastogenese X”, ideazione, sceneggiatura e regia di Conrad Veit e Charlotte Maria Kätzl, anche interpreti insieme a Juraj Černák, produzione Conrad Veit Film Funding Stiftung Braunschweigischer Kulturbesitz e Landeshauptstadt Hannover Kulturbüro (Germania, 26’39’’, 2020). Nel film in bianco e nero i due artisti mettono in scena un documentario sugli animali ambientato in cave di pietra in cui creature ibride decostruiscono i confini tra uomini e animali, tra mascolinità e femminilità. Un viaggio agli albori del cinema muto che si rivela una visione utopica in cui tutte le forme di vita sono uguali.
Alle ore 21 va in scena “Ruggine”, coreografia/danza di Manfredi Perego, musiche originali di Paolo Codognola, un lavoro prodotto da Tirdanza, con la coproduzione di Milanoltre Festival, in collaborazione con Fondazione Teatro Due, Europa Teatri. Ruggine è una riflessione sul prodotto dell’antagonismo tra buio e luce nell’uomo, un pensiero drammaturgico che tratta dell’oscuro, l’inquietudine, del capriccio, della sofferenza, osservando senza giudizio queste emozioni e le azioni che provocano.
Mercoledì 20 settembre, dalle ore 18, alla Biblioteca di Alice al Parco Ducale, Lucia Peregopresenta “Filo conduttore: il respiro” azione performativa inedita site specific in cui il filo conduttore è proprio il respiro, che si insinua, continuo e silenzioso, in ogni gesto e movimento danzato, inascoltato, motore di ritmi insoliti, compagno costante, portatore di vita. Un respiro danzante come il filo conduttore di un continuo, misterioso atto creativo che per la danzatrice diventa indistinguibile dalla vita quotidiana.
Altra azione performativa inedita site specific è “Geometrie liquide” con Daniele Albanese, Chiara Montalbani e Manfredi Perego, tre coreografi e danzatori di Parma, i cui percorsi si sono intrecciati diverse volte negli ultimi dieci anni e che si ritrovano a esplorare le possibilità del corpo in un gioco coreografico inedito. Tra geometrie dello spazio e le sensazioni che provengono da un luogo urbano e naturale come il Parco Ducale, nella performance reinventeranno nuovi modi di incontro con lo spazio e il pubblico.
Alle ore 20.30 al Museo Cinese si terrà l’incontro “Spazio museale e live performance” conChiara Allegri, direttrice del Museo d’Arte Cinese ed Etnografico di Parma, al quale seguirà “Melancolia” un progetto di e con Edoardo Sgambato, con il sostegno di Incubatore per futur* coreograf* CIMD. In scena un corpo solo, sepolto da oltre mille scatole di cartone bianche, striscia fuori dalle macerie del suo pensiero, si muove navigando nell’asimmetria tra azione e riflessione, abitando quella distanza che è causa di un forte senso di inquietudine.
Messinscena di una pratica artistica, azione performativa, lezione teorica, conferenza pubblica sono alcuni dei nuclei dai quali prende le mosse la lecture “La conoscenza della non conoscenza” ideata dalla danzatrice, coreografa e pedagoga Adriana Borriello che presenterà, insieme a Donatella Morrone, giovedì 21 settembre, alle ore 20.30, alla Biblioteca Civica. La creazione vuole accompagnare lo spettatore tra le maglie che compongono i principi fondamentali di un pensiero coreografico e un metodo creativo-pedagogico elaborato nel corso del tempo e molteplici esperienze professionali.
A seguire “Poesia Spaziale” talk del filosofo Maurizio Zanardi, tra i fondatori della casa editrice Cronopio e autore di diversi saggi sul teatro e la danza, con il coinvolgimento di Adriana Borriello.
Venerdì 22 settembre, dalle ore 17, il Cortile della Biblioteca Malerba ospiterà “Una certa idea di casa”, lecture/performance e interazioni con il pubblico con Daniele Albanese. Attraverso semplici azioni condivise con il pubblico e riflessioni, parlate e danzate, si desidera creare uno spazio comune per porre domande e aprire nuovi punti di vista. Un’azione che avviene nella nuova Biblioteca Malerba che simbolicamente è una ‘casa’ della nostra cultura e che, al termine della performance, sarà presentata dallo staff nei suoi spazi e attività.
Al Teatro Europa alle ore 21 grupponanou presenta “Arsura”, progetto, coreografie e scene di Marco Valerio Amico, Rhuena Bracci, produzione Nanou Associazione Culturale, Rosa Shocking/Festival Tendance, sostegno E Production. Arsura è una sete che si genera grazie al vuoto, all’assenza, alla resistenza di un corpo solo in uno spazio vasto. È un lavoro sul tempo e sulla mancanza. Uno stato primordiale, uno specchio fedele della ricerca del gruppo dove luce, spazio, disattesa del tempo, bestialità, sono strumenti con i quali costruire e scolpire l’abitare di un essere.
Prima e dopo la performance, alle ore 20 e 21.40, allo Spazio Piccolo del Teatro Europaverranno proiettati in loop i video di grupponanou “Camera 208” e “Baby Doe” di Claudio Martinez, “Paradiso” di Giulio Boato.
Sabato 23 settembre, alle ore 16, in Piazza Ghiaia la danzatrice e coreografa Ida Malfattipresenta “INFESTA” che la vede interprete, insieme a Zoe Francia Lamattina e Francesca Dibiase, con il supporto di Incubatore per futur* coreograf* C.I.M.D. e Live Arts Cultures. INFESTA è un grumo di corpi che non va da nessuna parte eppure continua a muoversi, un’azione performativa per spazi non ripuliti, non neutri, non destinati, una macchina che digerisce le atmosfere percettivo-affettive che attraversa, un meccanismo vivo che si incastra, si domanda, si orienta, si ripete, cade.
Alla Biblioteca Pavese alle ore 18 Eva Karczag presenta “Another Story. Un’altra storia” una creazione site specific di 5 partiture, 5 stati, 5 viaggi. Mentre la performance accade e il viaggio procede, aperture inaspettate si rivelano e percorsi originali vengono seguiti; ogni spettacolo e ogni sua nuova riorganizzazione diventa un nuovo racconto della storia. Artista indipendente che ha lavorato con gruppi leader nel campo della danza sperimentale (tra cui la Trisha Brown Dance Company), Eva Karczag pratica, insegna e sostiene metodi esplorativi di creazione della danza; le sue collaborazioni si estendono alla scrittura, al video, alla musica e all’arte visiva.
A seguire il talk “Coreografare la realtà” con Alessandro Pontremoli, professore ordinario di Discipline dello Spettacolo all’Università degli Studi di Torino, dove coordina il Curriculum Spettacolo e Musica del Dottorato di ricerca in Lettere. In questo intervento traccerà il quadro delle nuove istanze della danza del presente in relazione alla complessità del reale e degli approcci molteplici e fluidi al processo creativo coreografico.
Alle ore 21 sarà proiettato il film documentario “Si c’etait de l’amour – If it were love” di Patric Chiha, regista austriaco di origini ungheresi e libanesi. Quindici giovani danzatori di origini e orizzonti diversi sono in tournée con l’epica opera di danza “Crowd” di Gisèle Vienne sulla scena dei rave degli anni ‘90. Un viaggio inquietante che esplora le nostre notti, le nostre feste, i nostri amori.
I LUOGHI DEL FESTIVAL
Teatro Europa, Via Oradour 14
Museo d’Arte Cinese ed Etnografico, Viale San Martino 8
Biblioteca Pavese, Via Isacco Newton 8/A
Biblioteca Malerba, Via Mafalda di Savoia 15/A
Biblioteca Civica, Vicolo Santa Maria 5
P.zza Barricate/Chiesa dell’Annunziata
Piazza Garibaldi
Piazza Ghiaia
Mappa
Sorry, no records were found. Please adjust your search criteria and try again.
Sorry, unable to load the Maps API.