Protagonista è Taro, un pescatore di fiume, una figura calma e solitaria che rappresenta l’arte dell’attesa e si muove sapiente. Ma un giorno accade qualcosa di diverso, pesca qualcosa di inaspettato, che gli cambierà la vita, gli pervaderà l’anima e gli riempirà gli occhi. Dietro la rabbia nei bambini c’è spesso una situazione di disagio interiore.
Non è facile per un genitore capire le ragioni profonde che si celano dietro una sofferenza psicologica che si esprime con eccessi emotivi ma che in realtà esprime ansia, impotenza, paura.
Fondamentale è dunque comprendere meglio “il bambino arrabbiato”. “Fondamentale con i bambini” spiega la compagnia – è aiutarli a verbalizzare la rabbia, a parlarne, così da legittimare il sentimento che provano. Nello spettacolo, Taro, il protagonista, si confronta con questo sentimento che mostrerà in tutta la sua forza, anche distruttiva. Ma cosa porterà questa rabbia? La rabbia è davvero una potenza della natura e scaturisce da una grande vitalità: come possiamo recuperare questa energia e darle uno sbocco costruttivo e non distruttivo, che non si ritorca quindi contro di noi e le persone che ci sono care?”.
Lo spettacolo fa ruotare attori e oggetti di forte carica simbolica attorno ad alcuni concetti chiave, dall’ascolto alla consapevolezza, che consentono di cercare una soluzione possibile.