Descrizione
Teatro Festival Parma 2023 Josef Nadj
MNEMOSYNE
Mnemosyne racconta la memoria di un mondo: quello del coreografo e artista visivo Josef Nadj. La fotografia diventa soggetto di un’opera performativa in cui l’artista intreccia l’arte della fotografia e l’arte della scena, le unisce, le lega insieme. Da qui scaturisce un paradosso: il tempo della rappresentazione scorre irrimediabilmente, come quello della vita, mentre la fotografia, come la morte, congela il tempo e immobilizza il movimento. Il progetto è incentrato sulla genesi dell’immagine fotografica, con le sue fasi successive – dalla preparazione, allo scatto, quindi alla rivelazione – ovvero il passaggio dall’immagine scenica in tre dimensioni, alla fotografia in due dimensioni. Mettendo in gioco questo sapere, questo saper fare, Mnémosyne si interessa anche al modo in cui la fotografia ha contribuito alla conoscenza, al suo significato filosofico ed estetico, agli effetti che ha avuto sulla visione, cioè al modo in cui ha modificato lo sguardo sul mondo, interferendo così nella storia, e nella storia dell’arte in particolare.
In Mnémosyne Nadj combina in scena fotografia e performance invitando il visitatore in una camera oscura dove sarà spettatore di un breve momento di rara densità, in omaggio all’Atlante incompiuto dello storico dell’arte tedesco Aby Warburg.
20, 21 e 22 ottobre, ore 19.00, 20.00 e 22.00
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