Descrizione
L’archivio storico comunale di parma conserva documenti risalenti al 1149 fino a quasi i giorni nostri.
Nei secoli e negli anni ebbe molte traversie che culminarono con i bombardamenti del 1944 che distrussero buona parte dei documenti napoleonici
L’archivio ebbe inizialmente sede nella torre che crollò nel 1606, evento che fece disperdere molti documenti; cambiò sede nel 1788 e venne collocato nel piano superiore del palazzo municipale occupando un intero secondo piano composto da dieci saloni.
In epoca Luigina gli archivi comunali vennero affidati ai segretari sempre però sotto supervisione dei Podestà; inizialmente incaricarono Francesco Fereoli di riordinare e organizzare i documenti dell’archivio e tuttavia una volta deceduto per diversi anni nessuno si preoccupò di proseguirne l’opera.
Nel frattempo molti altri documenti andarono distrutti nei moti rivoluzionari del 1831.
Proseguì nel lavoro di archiviazione Giuseppe Ubaldi che tuttavia morì pochissimi anni dopo l’incarico ottenuto lasciando ancora una volta il lavoro incompiuto.
Nel 1875 l’archivio pubblico venne trasferito nella sede dell’archivio notarile, due anni dopo il Comune provvide ad adattare alcuni locali all’archivio dotandoli di mobili e scale nuovi. Con la nuova sede il segretario Scarabelli cominciò una vera e propria catalogazione dei documenti di archivio grazie al concorso indetto da Guido Della Rosa Prati per il posto di archivista.
Venne eseguita anche una ‘pulizia’ dei documenti che si ripeté nel 1894, 1901, 1905 e nel 1911. Il riordino di Scarabelli si può tutt’ora riscontare nelle schede manoscritte che sono conservate all’archivio. Nel 1909 il comune nominò ufficialmente archivista Giuseppe Sitti che aveva cominciato il mestiere affiancando l’ormai deceduto Scarabelli.
Negli anni ’30 del Novecento ci si accorse che l’edificio era pericolante: la causa era l’eccessivo peso dei documenti. Decisero quindi di spostare la parte antica (1149-1860) nell’archivio di Stato e quella più recente nelle scuole di San Marcellino. Nel 1938 relazioni confermano che ci fu uno scarto di libri antireligiosi, anti moralisti e antifascisti e di unire la biblioteca di archivio con la biblioteca comunale.
Negli anni a seguire Corrado Cervi cercò più volte di ottenere indietro i documenti dati all’archivio di Stato e di avere dal Comune una sede nell’ospedale vecchio come lo aveva già avuto l’archivio di Stato.
Negli anni Cinquanta viene completato il riordino dell’archivio a cura di Ettore Falconi, e nel 1962 verrà ufficializzata la nuova sede (locali prestati dall’archivio di Stato). Dagli anni settanta il comune ha cominciato a restaurare la sede dell’ospedale vecchio e recuperarlo per il sistema bibliotecario comunale, inserendovi la sede dell’Istituzione Biblioteche del Comune di Parma, la Biblioteca Civica, Bizzozero, Balestrazzi, l’Emeroteca , la Videoteca, l’Archivio storico comunale e l’Archivio storico del teatro Regio.
Ad oggi l’Archivio ha assorbito gran parte dell’archivio edilizio non solo di Parma ma anche di diversi archivi di provincia ormai soppressi aumentando così la mole di documenti e atti. Per tale motivo dal 2010 il Comune ha deciso di spostare la sede dall’ospedale vecchio ai vecchi magazzini di via la Spezia 46/a.
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