Descrizione
Galleria Nazionale
Tra la fine del Seicento e gli inizi del Settecento la celebre raccolta di opere d’arte, oggetti rari e preziosi, dipinti e monete di proprietà dei Farnese e trasferita da Roma a Parma a metà del XVII secolo era esposta in un grande salone del Palazzo della Pilotta. Buona parte della raccolta viene trasferita a Napoli nel 1734 da Carlo di Borbone, ultimo discendente dei Farnese al governo della città emiliana, fatta eccezione per dipinti celebri quali La guarigione del cieco nato di El Greco e il Ritratto di Paolo III Farnese di Sebastiano del Piombo.
Con l’arrivo a Parma nel 1748 del duca Filippo di Borbone, fratello di Carlo, e della moglie Luisa Elisabetta di Francia, figlia di Luigi XV, si assiste ad una più moderna e rinnovata stagione culturale che si richiama alle nascenti idee illuministiche. La fondazione dell’Accademia di Belle Arti, istituita nel 1752, con i saggi degli allievi e i dipinti vincitori dei famosi concorsi insieme alle raccolte ducali, risultato di una complessa storia di commissioni, acquisti e donazioni, contribuiscono alla nascita di una nuova Galleria ducale.
La trasformazione in istituzione museale pubblica si deve a Maria Luigia d’Austria. La duchessa, agli inizi dell’Ottocento, incarica l’architetto Nicola Bettoli e il pittore Paolo Toschi di progettare una nuova sistemazione espositiva capace di dare massimo risalto alle grandi pale d’ altare di Correggio accanto ai numerosi dipinti e alle acquisizioni via via effettuate. Nasce così la prima Galleria Ducale della città.
Tra gli anni Settanta e gli anni Novanta del secolo scorso sono stati ripensati tutti gli spazi dell’attuale Galleria Nazionale, compresi gli antichi fienili posti nell’ Ala Nord del complesso. Il progetto, realizzato in più fasi dall’ architetto parmigiano Guido Canali, mira a sottolineare l’ampiezza e la struttura originaria degli ambienti dell’antico palazzo, ma anche a recuperare ed attualizzare l’originario progetto ottocentesco.
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