Descrizione
Il primo documento relativo al salame rintracciato a Parma risale al 1436, quando Niccolò Piccinino, al soldo del Duca di Milano, ordinò che gli si procurassero “porchos viginti a carnibus pro sallamine”, ovvero venti maiali per far salami.
È uno dei documenti che si incontrano durante la visita del Museo del Salame di Felino, testimone del rapporto privilegiato instaurato nel tempo tra il prodotto unico che conosciamo e il suo territorio d’origine, dal bassorilievo scolpito da Benedetto Antelami nel marmo rosa del Battistero, alle cronache di sontuosi banchetti di Corte d’epoca rinascimentale.
Il Museo del Salame Felino è ospitato nelle suggestive cantine del Castello di Felino. Costruito nell’890 dal nobile Marchese Luppone, il maniero venne ampliato e fortificato raggiungendo il massimo splendore con Pier Maria dei Rossi. Appartenuto in successione ai Pallavicino, agli Sforza e poi ai Farnese, l’antico maniero domina la vallata fra i torrenti Parma e Baganza e oggi ospita un ristorante di charme.
Organizzato in cinque sezioni, il percorso di visita al Museo inizia con le testimonianze storiche del rapporto tra Felino ed il suo prodotto-simbolo. La seconda sezione, dedicata alla gastronomia e collocata negli affascinanti ambienti delle cucine, presenta l’impiego gastronomico del salame a Parma, con un singolare esempio di integrazione tra produzione e consumo in un’azienda agricola del XVII secolo.
Nella sala grande si trova la sezione relativa a norcineria e produzione casalinga dell’insaccato, con un’ampia rassegna di oggetti appartenuti ai norcini e alle famiglie contadine.
La sala successiva racconta la tecnologia di produzione, rappresentandone le caratteristiche salienti dalle origini fino alla tecnologia attuale con la “carta d’identità” del prodotto odierno, insignito nel 2012 dell’IGP – Indicazione Geografica Protetta – dalla Comunità Europea.
Il museo rappresenta un’occasione per far conoscere e apprezzare non solamente l’essenza del principe dei salami, ma il territorio e la comunità di cui è espressione, a partire dalla qualità delle materie prime, fino alla sapienza delle mani che continuano a lavorarlo. Il Museo del Salame Felino si inserisce nel circuito dei Musei del Cibo della provincia di Parma, dedicati ai prodotti tipici del territorio parmense, che dal 2004 ad oggi hanno accolto più di 230.000 visitatori. Ne fanno parte anche: il Museo del Parmigiano Reggiano, a Soragna, il Museo del Culatello di Zibello e del Masalén a Polesine, i Musei del Pomodoro e della Pasta a Collecchio e il Museo del Prosciutto di Parma a Langhirano, tutti in provincia di Parma. Luoghi di fonti e racconti di grande fascino, i Musei del Cibo si offrono come centri dell’accoglienza, dell’esperienza dei sensi e di approfondimento della cultura dei prodotti tipici del territorio, perché non se ne perdano storia e tradizioni.
Il Museo è aperto dal 1° marzo all’8 dicembre (compreso) il sabato, la domenica e i giorni festivi.
Orario: dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 18;
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